Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha osservato che non bisogna dimenticare che «il conflitto in Medio Oriente reca con sé anche il rischio di innescare radicalizzazioni islamiste»

Alla luce degli sviluppi in Medio Oriente, il dossier migranti, in cima all’agenda governativa ed europea da diversi mesi, richiede un ulteriore focus. Il rischio di infiltrazioni terroristiche è infatti molto alto. «I controlli sui migranti sono stati rafforzati», ha assicurato ieri il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in un’informativa alla Camera, utile per fare il punto della situazione su una crisi, quella migratoria, che i conflitti contribuiscono soltanto ad alimentare. «Uno dei principali fattori scatenanti dei flussi migratori è costituito dai conflitti armati. E in questo momento alle porte dell’Europa ce ne sono due: la guerra in Ucraina e il conflitto israelo-palestinese, entrambi incerti e suscettibili di provocare un impatto sulle dinamiche dei flussi. Senza dimenticare che il conflitto in Medio Oriente reca con sé anche il rischio di innescare radicalizzazioni islamiste», ha osservato il titolare del Viminale, esortando «soluzioni stabili e durature», tipo nuovi accordi con i Paesi di partenza, come la Tunisia, e nuove intese con l’Unione europea. E proprio da Bruxelles arriva oggi un invito da parte della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: Alle «persone considerate una minaccia per la sicurezza che hanno ricevuto un ordine di rimpatrio attualmente può essere chiesto di andarsene volontariamente. Dobbiamo cambiare urgentemente questa situazione», ha detto, intervenendo nel corso di una conferenza stampa, a Bruxelles, con il primo ministro belga, Alexander De Croo, e il premier svedese Ulf Kristersson. «La Commissione europea per questo ha proposto che se una persona è considerata una minaccia per la sicurezza pubblica, i Paesi devono avere il potere di costringerla ad andarsene. Fa parte del Patto Ue per le migrazioni e l’asilo», ha aggiunto. Ricordiamo che, secondo i dati raccolti dal ministero dell’Interno e aggiornati al 16 ottobre, sono arrivate in Italia via mare, nel 2023, 140.586 persone, mentre nello stesso periodo del 2021 e del 2022 ne erano arrivate rispettivamente 49.764 e 75.833.