di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Una Legge di Bilancio da varare in un contesto più che mai complesso, sia a causa delle risorse disponibili, limitate, sia per la difficile situazione, politica e quindi economica, internazionale, con la guerra in Ucraina ancora in corso ed ora anche un nuovo conflitto in Medio Oriente ed i riflessi su energia e non solo. Eppure il Documento programmatico di bilancio approvato oggi dal Consiglio dei ministri e che dovrà essere inviato a Bruxelles, ovvero il testo su cui si baserà la manovra 2024, mostra la volontà dell’Esecutivo di tenere la barra dritta, con misure prudenti, ma non austere, chiaramente focalizzate sul sociale e sugli aiuti indirizzati verso le classi medio-basse ed, allo stesso tempo, sulla crescita e sulla ripresa economica. Molte le iniziative condivisibili dal punto di vista sindacale, prima fra tutte la decisione di mantenere anche per il prossimo anno il taglio del cuneo fiscale, del 6 per cento per i lavoratori con reddito fino a 35mila euro e del 7 per cento per quelli con reddito fino a 25mila. Poi le misure per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, per la sanità, per contrastare la denatalità. Accanto a ciò, con il doppio binario tra Def e Dl per la riforma fiscale, sono previsti anche la cancellazione della seconda aliquota Irpef, l’ampliamento della soglia della no tax area a 8.500 euro anche per i redditi di lavoro dipendente, sgravi fiscali per l’assunzione di giovani, donne ex percettori del reddito di cittadinanza, lavoratori molto svantaggiati. La Global minimum tax al 15% per le multinazionali, agevolazioni per le imprese che tornano in Italia dopo aver delocalizzato, la cancellazione dell’acconto fiscale di novembre, prima per gli autonomi, piccoli artigiani e commercianti con una soglia di fatturato inferiore, poi per tutti. Queste alcune delle misure, fra le più significative, di una manovra che a nostro avviso va nella direzione giusta, anche se con il condizionamento di paletti economici derivanti dalla situazione del nostro Paese e della prudenza dovuta allo scenario internazionale. Nell’ambito di un giudizio generale di segno favorevole, resta, comunque, qualche perplessità sul capitolo pensioni, ancora poco chiaro in base alle anticipazioni, con un previsto innalzamento dell’età anagrafica per l’accesso a quota 103. Su questo fronte insisteremo come Ugl affinché si compia qualche sforzo in più in ambito di flessibilità in uscita, che resta, a nostro avviso, la via maestra da percorrere, per molte ragioni che vanno dalla tutela dei pensionandi alla necessità del turn-over generazionale, fino anche al fine del contrasto degli effetti negativi dell’invecchiamento della forza lavoro sulla salute e sicurezza. Un punto da chiarire in una manovra complessivamente positiva, improntata sul lavoro, sul sociale e sulla ripresa economica.