Nel 2021 l’economia non osservata ha raggiunto i 192 miliardi. Quella sommersa: 174 mld. Unità di lavoro irregolari: più 73mila rispetto al 2020

Secondo l’Istat, nel 2021 il valore dell’economia non osservata raggiunge 192 miliardi di euro. L’economia sommersa si attesta a poco meno di 174 miliardi di euro (in aumento di 16,5 miliardi rispetto al 2020), mentre le attività illegali superano i 18 miliardi. Rispetto al 2020, il valore dell’economia non osservata cresce di 17,4 miliardi, ma la sua incidenza sul Pil resta invariata (10,5%). Le unità di lavoro irregolari sono 2 milioni 990mila, con un aumento di circa 73mila unità rispetto al 2020. Nel 2021 il valore aggiunto generato dall’economia non osservata, ovvero dalla somma di economia sommersa e attività illegali, si è attestato a 192 miliardi di euro, segnando una crescita del 10,0% rispetto all’anno precedente (quando era 174,6 miliardi), sostanzialmente in linea con la dinamica del Pil (+9,7%). L’incidenza dell’economia non osservata sul Pil si è di conseguenza mantenuta costante al 10,5%, 0,8 punti percentuali al di sotto di quanto osservato nel 2019 (11,3%). Per economia non osservata si intendono tutte quelle attività economiche che per diverse ragioni non risultano direttamente rilevabili. Le Nazioni unite hanno sistematizzato delle categorie che possono rientrare all’interno di questa definizione. La crescita dell’economia non osservata è stata guidata dall’andamento del valore aggiunto da sotto-dichiarazione, che ha segnato un aumento di 11,7 miliardi di euro (pari al 14,6%) rispetto al 2020. Di minore entità l’incremento del valore aggiunto generato dall’utilizzo di lavoro irregolare (5,7 miliardi di euro, pari al 9,2%) e dalle attività illegali (0,9 miliardi di euro, pari al 5,0%).