Putin: «Fallimento politiche Usa». Zelensky accusa la Russia

Mentre cresce il numero di morti anche sulla Striscia di Gaza, con le autorità israeliane che dichiarano di aver «ripristinato il pieno controllo» sul confine nel quarto giorno di combattimenti, il mondo occidentale ribadisce la propria condanna al gruppo terroristico Hamas. In un comunicato congiunto diffuso da Stati Uniti, Italia, Germania, Francia e Regno Unito si esprime «il supporto a Israele e la nostra inequivocabile condanna agli atti di terrorismo di Hamas che non hanno giustificazioni. I nostri paesi aiuteranno Israele negli sforzi per difendersi da tali atrocità». Tuttavia le Nazioni Unite hanno anche avvertito che l’assedio totale di Gaza, invocato proprio da Israele, è «proibito» dal diritto internazionale umanitario. Ma la questione mediorientale irrompe, almeno da un punto di vista dialettico, anche nell’altro teatro di guerra, quello in corso tra Russia e Ucraina. Il presidente russo, Vladimir Putin, punta il dito contro gli Stati Uniti. Ricevendo al Cremlino il primo ministro iracheno, Mohammed al-Sudani, ha infatti sostenuto come il conflitto tra Israele e Hamas sia «un ottimo esempio del fallimento della politica degli Usa in Medio Oriente». A detta di Putin «per la risoluzione del conflitto palestino-israeliano è necessaria l’attuazione delle risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sulla creazione di uno Stato palestinese sovrano e indipendente». Di contro, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accusa proprio la Russia. «Chi c’è dietro Hamas? Credo che la risposta sia molto semplice: chi li sostiene pubblicamente, li sostiene con le armi. E non si tratta di un solo giorno. È una cosa che va avanti da molto tempo», ha detto Zelensky durante la conferenza stampa congiunta con l’omologo rumeno Klaus Iohannis, dove era oggi in visita.