Per un dibattito politico-sindacale fondato sul rispetto reciproco e basato su valori comuni
di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Un video, una testimonianza inequivocabile, che non permette fraintendimenti e mistificazioni, perché i comportamenti messi in atto nell’ambito di manifestazioni pubbliche vengono ormai immortalati e divulgati, grazie alle nuove tecnologie disponibili a tutti. Uno dei tanti effetti della modernità. Di video al centro delle polemiche, in questi giorni, ce ne sono stati diversi. Stavolta si tratta di quello che riprende i cori sessisti contro il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, gridati da esagitati, con tanto di bandiere, magliette e cappelli rossi, di ritorno dalla manifestazione di sabato organizzata dalla Cgil. Un video ripreso e pubblicato dalla stessa Premier sui suoi canali social, con una “sfida” ai suoi avversari: «Ho sempre rispetto del dissenso ma mi piacerebbe sapere cosa pensano le esponenti della sinistra di questi slogan “politici” di alcuni militanti della Cgil. E mi piacerebbe sapere che cosa ne pensa il segretario Maurizio Landini con la sua morale sempre pronta per gli altri». Perché troppo spesso a sinistra, in tema di rispetto dell’avversario, di turpiloquio, di insulti, anche a base sessista, si sono usati due pesi e due misure. Bene ha fatto il segretario Landini a prendere le distanze da questi manifestanti ed a esprimere la propria condanna. Di seguito sono arrivate le attestazioni di solidarietà nei confronti di Meloni e di stigmatizzazione dei violenti, non solo da parte degli esponenti politici della maggioranza, ma anche di quelli delle opposizioni. Un atto giusto e dovuto: un conto il legittimo e sacrosanto dissenso nei confronti delle scelte politiche dell’Esecutivo, un altro l’odio fine a se stesso, il pregiudizio, la partigianeria, fino all’insulto personale, in questo caso addirittura basato sul genere, in spregio alla consueta propaganda sul “politicamente corretto”. Bisogna, in ogni ambito, allontanare i facinorosi, che intorbidano le acque della democrazia, che impediscono un dibattito politico – ed anche sindacale, come in questo caso – centrato sulla volontà di compiere scelte utili al Paese, magari partendo da visioni diverse se non opposte, ma orientato al bene dell’Italia e basato sull’onestà intellettuale, e lo trasformano in una lotta senza quartiere fondata, invece, solo sull’appartenenza faziosa. Un salto di qualità da compiere in ogni settore della vita pubblica, nessuno escluso, per consentire finalmente la definitiva maturazione della nostra democrazia.

Un’altra guerra

L’Ugl guarda con preoccupazione a quanto sta avvenendo nel Vicino Oriente ed esprime solidarietà allo Stato ebraico così duramente colpito, dopo l’attacco dell’organizzazione terroristica Hamas contro Israele, aggressione iniziata sabato scorso e che ha dato origine ad un vero e proprio conflitto con già migliaia di vittime da ambo le parti, compresi molti civili inermi, ed anche a rapimenti e violenze inaudite. Un’altra guerra in un mondo che appare sempre più instabile.