Credito di imposta
Per l’anno 2024, è previsto un credito di imposta per la Zes unica, riservato alle imprese che acquisiscono beni strumentali per le strutture produttive ubicate nelle regioni del Mezzogiorno, nella misura massima e nel limite di spesa definito dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027. Ni settori dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, il credito di imposta è riconosciuto tenendo conto della normativa in materia. Il comma 2 specifica quali sono gli investimenti agevolabili, compreso l’acquisto di terreni e immobili strumentali (massimo 50% del valore complessivo). Sono esclusi dal credito di imposta gli investimenti nell’industria siderurgica, carbonifera, della lignite, dei trasporti e delle relative infrastrutture, dell’energia (produzione, stoccaggio, trasmissione e distribuzione), della banda larga, credito, finanza e assicurazioni. Non si applica neanche alle imprese in liquidazione, in scioglimento o in difficoltà. Il tetto massimo per ciascun investimento è di 100 milioni; sono esclusi i progetti inferiori a 200mila euro. I macchinari devono entrare in funzione entro il secondo periodo di imposta successivo a quello di acquisizione. Il credito è riconosciuto nell’ambito delle regole Ue. L’attività deve essere mantenuta per almeno cinque anni. È atteso un decreto ministeriale.

Assunzioni in vista
Le regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, nonché le città metropolitane, le province, le unioni di comuni e i comuni dei medesimi territori, ai sensi dell’articolo 19, sono autorizzate ad assumere, a decorrere dal 2024, personale con contratto a tempo indeterminato e nell’ambito delle vigenti dotazioni organiche. L’autorizzazione riguarda 2.200 unità di personale non dirigenziale, di cui 71 per il dipartimento per le politiche di coesione. L’inquadramento è nella categoria funzionari del Ccnl degli enti locali (categoria D) o nella categoria A del Ccnl della Presidenza del Consiglio dei ministri. Gli oneri sono quantificati in 62,6 milioni per il 2024 e in 97,3 milioni annui per ciascuno degli anni a decorrere dal 2025. Il precedente articolo 18, invece, eleva il limite massimo del compenso annuo per i componenti a titolo non esclusivo del nucleo per le politiche di coesione (Nupc). Inoltre, i componenti del nucleo di valutazione e analisi per la programmazione (Nuvap) possono mantenere gli incarichi in essere fino alla data di cessazione delle attività dell’Agenzia per la coesione territoriale. I componenti a titolo non esclusivo sono dieci sui quaranta del Nupc; il limite del compenso, per effetto di questo intervento, è elevato a 50mila euro lordi.