Il Cremlino: «Esercito non colpisce obiettivi civili»
Ieri l’attacco al villaggio di Hroza, vicino la città di Kupiansk, nella regione di Kharkiv, che ha provocato almeno 50 morti. Oggi un nuovo attacco, ancora a Kharkiv, in cui è rimasto ucciso un bambino di dieci anni per il quale il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha espresso le condoglianze in un messaggio su Telegram. Infine, secondo Ukrinform che cita un post su Facebook del capo a interim dell’amministrazione militare regionale, Ihor Moroz, i russi avrebbero colpito le località di Vuhledar e Novoukrainka, nel Donetsk, con munizioni al fosforo. Si intensificano, dunque, le operazioni di Mosca in Ucraina. Alcuni osservatori temono approfittando, per così dire, delle resistenze riguardo il sostegno militare internazionale nei confronti di Kiev emerse nelle ultime settimane. In questo senso i leader europei non nascondono le preoccupazioni per lo stallo politico occorso negli Stati Uniti negli ultimi giorni, che di fatto sta bloccando gli aiuti all’Ucraina. Da parte sua, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha comunque voluto ribadire che l’esercito russo colpisce solo obiettivi militari. «Continuiamo a sostenere che l’esercito russo non colpisce obiettivi civili. Gli attacchi colpiscono le infrastrutture, i luoghi in cui vi è una concentrazione di personale militare e ufficiali militari», ha dunque spiegato Peskov nel consueto briefing con la stampa. Ad ogni modo, secondo i report ufficiali dei procuratori minorili ripresi da Ukrinform, 505 bambini ucraini sono stati uccisi e almeno 1.129 hanno riportato ferite di varia gravità dall’inizio dell’invasione russa.