Legge di bilancio ancora in divenire. Lo spread torna a quota 200 punti. Tecnici del Mef al lavoro alla ricerca di risorse

L’appuntamento è per il 16 ottobre, data in cui si terrà il Consiglio dei Ministri dedicato alla legge di bilancio. Nel frattempo, al ministero dell’Economia si lavora per trovare risorse e resistere alle contrapposte pressioni di incudine e martello, rappresentati da una parte dall’UE e dall’ingente debito e, dall’altra, dai partiti di maggioranza e dai sindacati. Senza dimenticare le opposizioni che chiedono risorse sul versante della sanità, dei rinnovi contrattuali e delle infrastrutture. Per finanziare la manovra verranno utilizzati 15,7 miliardi di euro ricavati dall’ampliamento dello spazio di deficit e, di pari passo alla legge di bilancio, viaggia l’avvio dei decreti attuativi della delega fiscale, con la riduzione da quattro a tre scaglioni Irpef. Si viaggia, quindi, ancora nell’incertezza, anche se qualche punto fisso sembrerebbe esserci: dovrebbero essere confermati per il 2024 il taglio del cuneo fiscale per i redditi medio bassi, i sostegni alla natalità, tra cui l’assistenza domestica alle neomamme nei primi mesi di vita dei neonati, le risorse per l’avvio del rinnovo dei contratti pubblici, la vendita di alcuni asset tra le partecipate. Il contesto non è dei migliori, l’economia italiana, come testimoniano le stime aggiornate sul Pil del 2023 e 2024, sta rallentando. Le risorse, come evidenziato anche dal ministro Giancarlo Giorgetti, si annunciano limitate e andranno calibrate su pochi provvedimenti. Nel frattempo, il ministro dell’Economia ha incontrato le agenzie di rating, in attesa dei giudizi attesi nei prossimi giorni, «per dimostrare la credibilità e solidità del Paese».