La proprietà giapponese accetta l’invito di Urso; prossimo appuntamento a novembre

Non siamo ancora al lieto fine, ma, sicuramente, quanto emerso nel corso del tavolo di confronto fra il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl e i vertici della Magneti Marelli è un segnale importante da cogliere, anche e soprattutto in un’ottica di rilancio dello stabilimento di Crevalcore. La proprietà giapponese ha infatti accolto la richiesta del ministro di sospendere «sine die» la procedura di licenziamento dei 229 dipendenti del sito produttivo in provincia di Bologna con l’obiettivo di trovare una soluzione condivisa. Il prossimo incontro è previsto per l’8 novembre. I sindacati, chiaramente, restano prudenti, dopo la recente esperienza che è stata vissuta come un affronto. Se per la Cisl, siamo davanti ad «un primo passo positivo», per la Ugl serve «l’impegno di tutti». La Magneti Marelli rappresenta un marchio storico per il nostro Paese, in quanto è stata fondata nel 1891, con un capitale sociale a metà fra la famiglia Marelli e la Fiat. Proprio l’uscita di scena di Fiat-Fca in anni più recenti ha provocato le fibrillazioni che oggi hanno portato alla decisione, poi revocata, dei giapponesi della Calsonic Kansey. La vendita al fondo Kkr, che risale al 2018, ha fruttato a Fca 6,2 miliardi. Nel complesso, il gruppo occupa 50mila addetti nel mondo, di cui 7.500 soltanto in Italia. Ieri gli stabilimenti erano in sciopero.