Immigrazione: Tunisi rifiuta i fondi Ue

Mentre proprio oggi si celebra il 10° anniversario della strage di Lampedusa, il presidente della Tunisia, Kais Saied, rifiuta i fondi stanziati dall’Unione europea a favore del suo Paese al fine di ridurre gli arrivi dei migranti. «La Tunisia, che accetta la cooperazione, non accetta nulla che assomigli alla carità o al favore, perché il nostro Paese e il nostro popolo non vogliono compassione e non la accettano quando è senza rispetto», è riportato dalle agenzie di stampa italiane da un comunicato della presidenza. «La Tunisia rifiuta quanto annunciato nei giorni scorsi dalla Ue» e non per «l’importo irrisorio, ma perché questa proposta va contro» l’accordo firmato a Tunisi e «lo spirito che ha prevalso durante la conferenza di Roma di luglio». Accordo, come ben sappiamo, fortemente caldeggiato dal presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni.
Nel frattempo, continuano gli sbarchi a Lampedusa e i contatti diplomatici tra Roma e Berlino sul nodo molto spinoso delle Ong. Per l’ex ministro dell’Interno tedesco. Wolfgang Schaeuble, «non possiamo più permetterci questa politica di asilo» e per il presidente del Ppe, Manfred Weber, in conferenza stampa a Strasburgo, «non c’è nessuna alternativa a collaborare con i nostri i vicini, il memorandum con la Tunisia è la via giusta e un esempio per gli accordi in futuro». Infatti, la portavoce della Commissione Ue, interpellata dall’ANSA, sullo stop annunciato dal presidente tunisino Kais Saied ai fondi europei ha dichiarato: «Siamo in contatto con le autorità tunisine per l’attuazione del Memorandum d’intesa».
Bene, ma dopo 10 anni l’Italia è ancora così, l’Europa è ancora così e, sì, non abbiamo alternative all’accordo con la Tunisia, fortemente voluto, e per fortuna, dal nostro Paese.