Leo e Zangrillo anticipano le soluzioni, mentre si rinnova il Ccnl dei medici

Una certezza ed una novità molto interessante e, per molti versi, sorprendente, viste le premesse. La certezza è la firma del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei medici. La sottoscrizione è arrivata nella serata di ieri con la firma di tutte le sigle sindacali e soddisfazione espressa dal presidente dell’Aran, Antonio Naddeo. Considerando le varie indennità, l’aumento è nell’ordine di circa 290 euro che scendono a 240 euro in mancanza dell’indennità di pronto soccorso. Il testo è ora al vaglio della Corte dei conti e successivamente andrà in Consiglio dei ministri per la firma definitiva. Con la firma del rinnovo, arriveranno anche gli arretrati dal 2019 al 2023. La novità riguarda la possibilità che in legge di bilancio vengano stanziate risorse importanti per il rinnovo di tutti i contratti del pubblico impiego, come chiesto da tutte le federazioni di categoria, dalla Cisl alla Ugl. Il vice ministro all’economia, Maurizio Leo, e il ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, stanno facendo tutte le opportune verifiche. Il secondo si è spinto a parlare di 6 miliardi di euro per la parte di competenza statale, con altrettante risorse stanziate da regioni e enti locali. Il vice ministro Leo ha confermato la volontà del governo di intervenendo, ricordando che ci sono disponibili circa 10 miliardi di euro, oltre ai 14 che dovrebbero andare alle altre misure.