Lo stima il Centro Studi Divulga, in occasione della Giornata Internazionale di sensibilizzazione sulle perdite e gli sprechi alimentari

Oltre 145 chilogrammi. A tanto ammonta il cibo sprecato (o perso) ogni anno per ogni italiano. Lo stima il Centro Studi Divulga, diffondendo il paper “Spreco e fame”, in occasione della Giornata Internazionale di sensibilizzazione sulle perdite e gli sprechi alimentari. Nel rapporto, che si basa su un’elaborazione dei dati dell’Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea, si legge anche che il valore del cibo sprecato pro capite si aggira sui 385 euro, un dato superiore alla media europea che si ferma a 333 euro, per un totale complessivo di 22,8 miliardi di euro. Circa 0,40 chilogrammi invece le emissioni di CO2 a persona. Nel nostro Paese, la percentuale maggiore dello spreco si concentra in famiglia con il 73% del totale (107 kg/pro-capite e 17,92 miliardi di perdite economiche). A seguire la “produzione, trasformazione e commercializzazione” (21% con 30 kg/pro-capite), e la “distribuzione e ristorazione” (6% con 9 kg/ pro-capite). Il rapporto mette a confronto il dato italiano con quello dei partner europei. Dal raffronto emerge che in Italia vengono gettate (o perse) meno tonnellate di cibo (8,65) rispetto alla Germania (10,9 milioni di tonnellate) e Francia (9 milioni di tonnellate). Fanno meglio di noi invece in Spagna (4,26 milioni di tonnellate) e in Polonia (4 milioni di tonnellate).