Così Giorgia Meloni sulla Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza. Una Nadef prudente, ma «anti-ciclica». Il Premier rassicura: «tutte le risorse ai redditi bassi e al taglio delle tasse»

Il Consiglio dei Ministri ha varato la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, «ovvero la cornice che definisce la prossima legge di bilancio», secondo la definizione data dal Presidente del Consiglio. I dati sono poi stati inviati alla Commissione Europea dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Partendo dalle previsioni per il Pil, il documento approvato dal Governo ha rivisto al ribasso le stime economiche per il 2023, portandole allo 0,8%, a causa della complessa situazione internazionale, ma con prospettive di crescita per i prossimi anni (1.2 per il 2024, 1.4 per il ‘25 e 1 per il 2026). La manovra, che prevede un deficit di 14 miliardi, non rispetta l’obiettivo europeo del 3%, ma lo sfora in modo ragionevole secondo il ministro dell’Economia Giorgetti, che, comunque, assicura che sarà tenuto sotto controllo il debito, dato in discesa il prossimo anno al 140,1, e che non è stata superata la cornice delle regole Ue, prevedendo un negoziato agevole con Bruxelles, per un impianto definito «anti-ciclico» dallo stesso ministro. Le risorse dovranno, infatti, essere impiegate in modo oculato, con un taglio agli sprechi ed una spending review da 2 miliardi di euro, e saranno destinate essenzialmente verso redditi medio bassi, per sostenere inclusione e crescita. In particolare attraverso la riconferma del taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35 mila euro anche per il 2024, il finanziamento del pacchetto famiglia per incentivare la natalità e la prosecuzione dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, con particolare riferimento alla sanità. Per coprire il deficit saranno cercate anche diverse fonti di finanziamento, attraverso una riforma del sistema fiscale, la tassa sugli extraprofitti delle banche, ma anche dei limitati condoni fiscali e nuove privatizzazioni.