Rappresaglia russa nella regione di Odessa

L’Ucraina conferma: il comandante della Flotta russa nel Mar Nero, l’ammiraglio Viktor Sokolov, è stato ucciso in Crimea. A renderlo noto sono state le Forze di Kiev per le operazioni speciali, come riporta Rbc-Ucraina. Sokolov è morto nell’attacco di venerdì scorso al quartier generale della Flotta, nella Crimea occupata. Da quanto è stato riferito, emerge che nel complesso sono stati uccisi 34 ufficiali, tra i quali appunto Sokolov, mentre altri 105 russi sono rimasti feriti. Sarebbe allora una rappresaglia, secondo gli ucraini, l’attacco che la Russia ha lanciato nella regione di Odessa, con 19 droni e 14 missili. «L’ultimo raid russo su Odessa, nel quale è stato colpito un albergo, sarebbe una rappresaglia di Mosca per l’attacco al quartier generale della marina russa a Sebastopoli, in Crimea», ha sostenuto il ministero ucraino della Difesa su X (ex Twitter). «Missili russi hanno colpito ieri sera un albergo a Odessa. Un patetico tentativo di ritorsione per il nostro attacco riuscito al quartier generale della Marina russa a Sebastopoli», ha quindi aggiunto il ministero. Anche il governatore della regione, Oleg Kiper, ha parlato su Telegram dell’attacco, di una persona rimasta uccisa e un’altra dispersa, oltre che di un silo contenente circa mille tonnellate di grano colpito. Intanto, secondo il New York Times, i primi carri armati Abrams di fabbricazione statunitense sono stati consegnati all’Ucraina. Al riguardo il giornale americano cita due funzionari della Difesa, sottolinea che questa prima fornitura sia arrivata a destinazione in anticipo rispetto alle stime iniziali.