Esprime soddisfazione soltanto il 47% degli occupati, il 7% in meno rispetto alla media europea

Gli italiani sono tra i meno soddisfatti del proprio lavoro, a livello europeo. Lo rileva l’European Social Survey, l’indagine presentata dall’Inapp, l’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche, che passa in rassegna 30 Paesi europei. In Italia soltanto il 47% degli occupati si confessa soddisfatto, il 7% in meno rispetto alla media europea. «Come per la maggior parte dei Paesi presi in esame, anche in Italia la soddisfazione lavorativa dipende ormai in modo significativo dalla flessibilità oraria e dalla possibilità di scelta del luogo della prestazione lavorativa», ha detto il presidente dell’Inapp, Sebastiano Fadda, commentando i dati contenuti nel rapporto. Secondo la rilevazione, ha proseguito, «la quota di occupati altamente soddisfatti sale dal 47% al 68% (+21 punti percentuali) nel caso in cui si possa beneficiare di flessibilità oraria. Lo stesso vale per tutti i Paesi analizzati, la cui media passa dal 54% al 69%. Al contrario, la quota di altamente soddisfatti scende al 44,6% nel caso in cui non ci sia la possibilità di scegliere il luogo dove svolgere il proprio lavoro». Pochi però sono i lavoratori italiani che godono di questa autonomia, pari al 15% (rispetto al 20,6% medio degli altri Paesi), e soltanto il 30,8% può scegliere il luogo di lavoro (contro il 42,3%). I lavoratori con basso livello di istruzione, bassa professionalità e contratti di lavoro non stabili sono i più penalizzati.