In aumento l’accesso all’assegno unico, mentre per il bonus psicologo 2022 tante domande, ma poche risorse

Mai come in questi anni, sono stati messi in campo numerosi strumenti, alcuni a carattere strutturale altri temporanei, per venire incontro alle famiglie. Uno di questi è l’assegno unico e universale per i figli a carico che oggi raggiunge quasi dieci milioni di nuclei familiari. Nell’82% dei casi si tratta di nuclei familiari con almeno un dipendente. La copertura della platea è maggiore al Sud (punte del 92%) che al Nord. Quasi una famiglia su cinque non presenta l’Isee, con la conseguenza che percepiscono l’importo base che di norma non copre la somma dei precedenti assegni familiari con le detrazioni fiscali per figlio a carico. Una analisi sui percettori del reddito di cittadinanza ha permesso di valutare in circa il 34% dei casi un ritardo nella presentazione della domanda, cessato il beneficio. Altra forma di sostegno alle famiglie è l’invalidità civile. Dal 2014 al 2019, le domande sono cresciute del 20%, mentre sono calate di circa il 30% nel corso del 2020 (a causa delle difficoltà nell’espletamento delle pratiche), mentre sono riprese a partire dal 2021. Forte impennata, +43%, per le istanze legate a patologie cardiovascolari. Fra le misure a supporto della natalità, una delle più recenti è il rafforzamento dei permessi di paternità obbligatori: il tiraggio della misura è al 64%, con forti differenze territoriali. Negli ultimi tempi, intanto, è cresciuto il ricorso al bonus asili nido che oggi copre circa un terzo della platea dei nuovi nati con importo medio mensile di 213 euro per i nidi privati e di 189 euro per quelli pubblici. L’Inps fornisce numeri interessanti anche per quanto riguarda il reddito di cittadinanza. il picco dei beneficiari si è raggiunto nel primo semestre del 2021, con circa 1,6 milioni di famiglie e 3,5 milioni di individui. Da quel momento, la platea si è progressivamente ridotta. Da ultimo, una riflessione sul bonus psicologo 2022: le domande accolte sono state quasi 387mila (il 70% donne), mentre quelle finanziate appena 41.500.