di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Nel corso del confronto a Palazzo Chigi tra i rappresentanti delle Confederazioni sindacali ed il Ministro Adolfo Urso, sul tema del caro-vita, presente anche il Garante per la sorveglianza dei prezzi, l’Ugl, nella convinzione che occorra una vera e propria cabina di regia con le parti sociali sulla questione, ha proposto una strategia per tutelare il potere d’acquisto di pensionati e lavoratori e offerto al governo delle prime considerazioni in merito ai possibili contenuti della Legge di bilancio 2024. La perdita di potere d’acquisto di stipendi e pensioni impone delle azioni che siano mirate, in maniera tale da ottimizzare le risorse disponibili. Dal nostro punto di vista è fondamentale rendere strutturale il taglio del cuneo contributivo, partendo dai redditi medio-bassi. È possibile rivedere l’attuale meccanismo che, applicandosi in maniera lineare, finisce per penalizzare le fasce immediatamente vicine alle soglie indicate di 25mila e di 35mila euro. Sarebbe poi utile rendere omogenea la disciplina sui fringe benefits; pur mantenendo una norma di maggior favore per i nuclei familiari con figli a carico, è ipotizzabile l’innalzamento della soglia di esenzione fiscale che si applica a tutti i lavoratori dipendenti. Un’altra nostra proposta è quella di prevedere un’ulteriore agevolazione fiscale per i datori di lavoro che contribuiscono alle spese energetiche ed educative dei dipendenti e delle loro famiglie come anche di rendere strutturale l’agevolazione fiscale a sostegno degli accordi collettivi di produttività, con un incentivo specifico in caso di introduzione di strumenti di partecipazione dei lavoratori. Per quanto riguarda il pubblico impiego, sarebbe opportuno stanziare risorse specifiche volte ad assicurare la tenuta del potere d’acquisto degli stipendi. Sarebbe inoltre utile rivedere i panieri Iva, tenendo effettivamente conto di quelli che sono i prodotti che rientrano nella spesa delle famiglie per fasce di età e carichi familiari, riconoscere un bonus carburanti in favore dei redditi medio-bassi e delle categorie maggiormente esposte ai rincari per il tipo di lavoro svolto, evitando un taglio lineare delle accise che è costoso e, sicuramente, poco equo. Per il problema casa abbiamo suggerito di adottare ogni misura per ridurre il carico dei maggiori tassi di interesse sui mutui per la prima casa e rifinanziare il fondo per la morosità incolpevole e a sostegno delle famiglie in affitto, compresi i singoli che, per motivi di lavoro o di studio, sono domiciliati in comuni diversi dalla residenza abituale ed, infine, di rifinanziare il fondo che alimenta la Carta acquisti “Dedicata a te” con le medesime modalità dell’anno in corso, rafforzando le interazioni con gli enti locali al fine di una migliore e più efficiente gestione delle risorse disponibili. Un primo passo importante, questo incontro, perché sul tema caro-vita serve una sinergia fra tutte le parti, in modo strutturato, per arrivare a misure utili a sostenere il Paese.