Decontribuzione Sud in costante ascesa, mentre si apre il dibattito sul futuro

Dall’analisi dei flussi occupazionali, arriva un segnale interessante: continuano a crescere le assunzioni incentivate nel Mezzogiorno. La cosiddetta Decontribuzione Sud, che si traduce in uno sgravio contributivo, segna infatti un più di 5%, confermandosi come l’incentivo più utilizzato in questo scorcio del 2023, a differenza dello scorso anno, quando a trainare la nuova occupazione erano state altre forme incentivanti. Il tema tornerà sicuramente anche nelle prossime settimane, prima e dopo la presentazione della legge di bilancio. Gli incentivi all’occupazione servono sicuramente a favorire e indirizzare le scelte delle imprese. In questo senso, il governo ha dato delle indicazioni molto chiare, recependo peraltro i desiderata di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, andando a sostenere le assunzioni di giovani, donne e persone fragili per condizioni personali, si pensi alla disabilità o allo stato di disoccupazione, o per residenza. Verosimilmente, gli interventi saranno confermati anche per il prossimo anno, anche se non sono da escludere dei correttivi alla disciplina generale, in particolare sul versante delle condizionalità. Molto dibattuto è, ad esempio, il vincolo che l’assunzione è da considerarsi incrementale rispetto alla forza lavoro già in servizio, mentre meno dubbi si hanno rispetto all’obbligo di mantenere la persona in organico per un certo numero di anni, pena la perdita del beneficio.