Polonia annuncia che non fornirà più armi a Kiev

Pioggia di missili russi sul territorio ucraino nella notte: così sono state descritte le ultime ore di guerra, che non si è fermata mentre dall’altra parte del mondo, al Consiglio di sicurezza dell’Onu, andava in scena il confronto serrato a distanza tra il presidente Volodymyr Zelensky e il ministro degli Esteri di Mosca, Sergei Lavrov. A distanza perché alla fine i due si sono allontanati durante i rispettivi interventi. Zelensky ha esordito osservando che la Russia «per qualche motivo è ancora presente qui al Consiglio di sicurezza Onu», mentre «la maggior parte del mondo riconosce la verità su questa guerra». Lavrov ha risposto che è l’Ucraina a rifiutare il dialogo e che il diritto di veto è uno «strumento legittimo» della Russia nel Consiglio di sicurezza. Poi il solito avvertimento: «I rischi di un conflitto globale stanno crescendo». Oggi il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, a Polsat News, ha annunciato che Varsavia non trasferirà più armi all’Ucraina, «ora ci armeremo con le armi più moderne». In seguito il governo polacco ha poi precisato che verrà rispettata la fornitura già concordata in precedenza. Zelensky a New York, nell’ambito dell’Assemblea generale dell’Onu, ha poi avuto incontri con il cancelliere tedesco Olaf Scholz – il quale ha ribadito il sostegno della Germania a Kiev e riferito che Berlino ospiterà nel 2024 la prossima Conferenza sulla ricostruzione – e con il presidente brasiliano Lula, che ha definito il colloquio «una bella conversazione sull’importanza di percorsi per costruire la pace e sul mantenimento sempre aperto del dialogo tra i nostri paesi».