Stime al ribasso. Limate anche le previsioni sull’inflazione

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha tagliato le stime di crescita del Prodotto Interno Lordo italiano, abbassandole al +0,8% sia per il 2023 che per il 2024. Rispetto alle previsioni formulate a giugno, si tratta di una riduzione di 0,4 punti percentuali per quest’anno e di 0,2 punti percentuali per il prossimo. Alla base della revisione fatta dall’organizzazione parigina, ci sono una serie di fattori, tra cui l’aumento dell’inflazione, la stretta monetaria da parte delle banche centrali e l’incertezza geopolitica. In particolare, l’Ocse ha previsto che la crescita del consumo privato italiano si rallenterà nel 2023, a causa dell’aumento dei prezzi e della minore fiducia dei consumatori. La crescita degli investimenti, invece, sarà sostenuta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Per quanto riguarda l’inflazione, secondo le stime l’indice annuo italiano dei prezzi al consumo dovrebbe attestarsi al 6,1% nel 2023 e al 2,5% nel 2024, con cali rispettivamente dello 0,3% e dello 0,5% rispetto alla precedente stima. Analogamente, per l’inflazione core le previsioni indicano un +4,7% per quest’anno e un +3% per il prossimo, con limature dello 0,5% e dello 0,6%. In un focus sulla politica monetaria, l’OCSE invita le banche centrali a mantenere una linea restrittiva «finché non vi siano segnali chiari che le pressioni inflazionistiche di fondo si siano abbassate in maniera durevole, con aspettative d’inflazione a breve termine in ulteriore attenuazione e pressioni in calo nei mercati del lavoro e dei prodotti».