Oggi in Cdm approvato un nuovo pacchetto di misure per la gestione dei flussi migratori. Ieri Meloni e von der Leyen hanno visitato Lampedusa, epicentro della crisi

«La situazione non è esplosiva, è già esplosa». Così il ministro degli Esteri e vice presidente del Consiglio, Antonio Tajani, rispondendo ad una domanda sulla crisi migratoria che sta mettendo sotto pressione il sistema di accoglienza italiano. Un dossier che il titolare della Farnesina, al momento a New York, dove nelle prossime ore verrà raggiunto dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intende sottoporre all’attenzione dell’assemblea generale dell’Onu, l’Organizzazione delle Nazioni Unite. «Le risoluzioni Onu sono importanti ma servono iniziative concrete», ha aggiunto Tajani, proponendo di «allargare i campi di accoglienza Unhcr per le donne che fuggono e le famiglie che sono in difficoltà, coloro che sono fermi nel deserto e rischiano di morire». Il monitoraggio quotidiano del ministero dell’Interno conferma una situazione difficile, al limite, e che le iniziative intraprese dal governo puntano a migliorare (il tema è stato al centro del Consiglio dei ministri odierno, che ha varato un pacchetto di misure annunciate nei giorni scorsi, a partire dall’allungamento dei termini di trattenimento nei Centri di permanenza per i rimpatri di chi entra illegalmente, da 6 a 18 mesi). Ieri il premier ha accolto a Lampedusa, epicentro della crisi, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Che ha promesso un «piano europeo» contro l’immigrazione irregolare che si svilupperà in dieci misure, incluso un meccanismo di solidarietà per trasferire i migranti, l’aggiornamento della legislazione sulla tratta di esseri umani, il rafforzamento della collaborazione di Frontex, Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. Soddisfatto Palazzo Chigi. Si tratta di «una rivoluzione copernicana», «un passo di partenza importante», ha commentato Meloni, in un’intervista a “Dritto e Rovescio”, in onda su Rete 4. Il premier ha ricordato anche che von der Leyen «ha parlato di accordi seri con i Paesi del Nord Africa», sposando de facto l’approccio italiano al problema: «L’Africa è una polveriera» e l’unico modo per aiutarla prevede «investimenti seri, fermando le partenze illegali e gestendo l’immigrazione legale», ha ribadito Meloni, promettendo di seguire con attenzione il rispetto degli impegni presi dalla Commissione europea.