Pesante impatto sul PIL: atteso un +0,1% nel II semestre

Le ultime stime del Centro Europa Ricerche per Confesercenti indicano una frenata dei consumi nel secondo semestre. Secondo l’ufficio studi, infatti, l’erosione del potere d’acquisto e dei risparmi sta influenzando negativamente la spesa delle famiglie, tanto che per il periodo considerato si prevede una diminuzione di -3,7 miliardi di euro rispetto ai primi sei mesi dell’anno. Questo rallentamento è dovuto a diversi fattori, spiega l’associazione di categoria, tra cui l’alta inflazione che ha limitato la capacità di spesa degli italiani, con un aumento dei prezzi ancora sopra il 5%, a cui si aggiunge l’aumento dei tassi di interesse promosso dalla BCE per contrastare l’inflazione, che sta impattando negativamente sulla capacità di spesa delle famiglie, soprattutto di quelle con mutui a tasso variabile. La crescita complessiva della spesa delle famiglie a fine anno dovrebbe attestarsi ad un +0,8%, contro il +4,6% dell’anno precedente, mentre la quota dei consumi sul PIL dovrebbe passare dal 59,8% al 59,3%. Un andamento che, insieme al calo del contributo fornito dalle esportazioni e dagli investimenti, comporterebbe un rallentamento della crescita economica al +0,1% nel secondo semestre, a fronte del +1,2% registrato nella prima metà dell’anno. Per riportare la crescita ai livelli desiderati, spiega la Confesercenti, sarebbe necessario un aumento della spesa dei consumatori di 4 miliardi nel secondo semestre. Questo potrebbe essere realizzato mediante la detassazione delle tredicesime per un totale di 4,3 miliardi, con un costo per il bilancio pubblico di 3 miliardi.