Dopo i tassi di interesse, Patto di Stabilità e Mes. Obiettivo, raggiungere un accordo prima della fine dell’anno, sotto la Presidenza spagnola

Dopo il decimo rialzo consecutivo, pari a 25 punti base, inferto ieri dalla Bce ai tassi di interesse, che così salgono al 4,5%, sono iniziati alla Ciudad de la Cultura di Santiago de Compostela i lavori dell’Eurogruppo e dell’Ecofin informale. Obiettivo, parlare di Mes e di Patto di Stabilità (domani). Quanto al primo, il direttore esecutivo del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), Pierre Gramegna, ha detto che «la ratifica del Mes resta una priorità»; sul processo in corso nel Parlamento italiano, Gramegna si augura che la procedura in Parlamento spinga verso la ratifica. Sul Patto di Stabilità, l’agenzia di stampa Public Policy ha reso noto che il gruppo di lavoro tecnico del Consiglio Ue «ha esaminato solo le parti secondarie del testo». Obiettivo comune tra gli Stati membri, come confermato anche dalla ministra dell’Economia spagnola Nadia Calvino e dal ministro francese Bruno Le Maire, sarebbe quello di trovare un accordo entro la fine dell’anno. L’Econfin «sarà una buona opportunità di avere uno scambio», anche se non basterà, per il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni. «Credo fortemente che dovremmo trovare un compromesso prima del 2023. Sono stato a Berlino dove ho avuto l’opportunità di parlare con Lindner e condividiamo lo stesso punto di vista», ha dichiarato il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire. La posizione di Lindner è nota: il ministro delle Finanze tedesco chiede da sempre «più responsabilità» nella riduzione del rapporto debito/Pil, nel senso di «rafforzare il Patto di stabilità e crescita, non indebolirlo». I falchi volano, per ora, tranquilli e sicuri.