Pyongyang lancia due missili balistici verso Mar del Giappone
Circa due ore di colloqui al cosmodromo di Vostochny. Tanto è durato, alla fine, l’atteso incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano, Kim Jong-un. Un vertice in cui, hanno poi riferito, sono stati discussi «tutti i temi», dunque collaborazione militare inclusa. Già alla cena tra i due leader, Kim si era espresso a favore della Russia, auspicando la sua vittoria (nella guerra in Ucraina) e offrendo «sostegno incondizionato alla sacra battaglia per la propria sicurezza e contro le forze dell’imperialismo». La Russia, a sua volta, secondo quanto riferito inoltre dalle agenzie, aiuterà Pyongyang a realizzare le proprie “ambizioni spaziali” nello sviluppo di un programma per la messa in orbita di satelliti. La “nuova” alleanza di certo impensierisce l’Occidente, Stati Uniti in testa, mentre Kim ha voluto dare una dimostrazione muscolare, l’ennesima, della sua forza militare. Nelle ore dell’incontro, infatti, la Corea del Sud ha segnalato il lancio di due missili balistici da parte della controparte del Nord verso il Mar del Giappone, circostanza che ha irritato Tokyo e spinto il governo a presentare una protesta formale alla Corea del Nord attraverso l’ambasciata a Pechino. Nonostante le recenti iniziative di avvicinamento, anche la Cina ha espresso perplessità nei confronti di Pyongyang, auspicando, attraverso la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, che tutte le parti interessate nella penisola coreana «possano aderire alla direzione generale della soluzione politica e risolvere le rispettive ragionevoli preoccupazioni in modo equilibrato e attraverso un dialogo significativo».