Anche per Metsola «le soluzioni non possono essere sul piano nazionale»

«L’immigrazione è un problema europeo. Deve essere risolto con la partecipazione di tutti i Paesi dell’Ue». Lo ha scritto su X-Twitter il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, osservando che «le istituzioni comunitarie devono essere parte della soluzione» ad un problema che rimane sempre attuale e che in questi mesi sta mettendo a dura prova la tenuta del sistema di accoglienza di alcuni Paesi europei e in particolare dell’Italia. Come confermano i numeri raccolti quotidianamente dal ministero dell’Interno e riportati in un cruscotto statistico che offre un quadro aggiornato sull’andamento degli arrivi e delle presenze dei migranti nelle strutture di accoglienza. Dal 1° gennaio al 13 settembre gli arrivi sono stati 123.863, quasi il doppio rispetto a quelli registrati nello stesso periodo dello scorso anno (65.517) e tre volte tanto quelli del 2021, anno caratterizzato dalla pandemia che ha complicato gli spostamenti per chiunque, migranti inclusi, quando furono “solo” 41.286. «Si accelerino i tempi di attuazione degli accordi con i Paesi di origine e di transito», aggiunto, accogliendo con favore le ultime dichiarazioni della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, secondo la quale «le soluzioni non possono essere sul piano nazionale ma solo a livello europeo». «Penso che non ci siano alte opzioni se non concludere il patto sulla migrazione, i cittadini di tutti i paesi dell’Ue ci hanno chiesto di trovare delle soluzioni», ha detto, replicando a chi le chiedeva un commento sullo stop agli ingressi dall’Italia da parte di Germania e Francia, in un punto stampa prima del discorso sullo Stato dell’Unione.