Dopo il Marocco, tragiche inondazioni in Libia

A una manciata di giorni dal terribile terremoto che ha colpito il Marocco, il cui bilancio da poco riaggiornato parla di 2.862 morti e 2.562 feriti, il Nord Africa torna ad essere teatro di una nuova catastrofe: la tempesta Daniel. Quest’ultima ha colpito la Libia orientale, provocando la rottura di due dighe sul fiume Wadi Derna e inviando milioni di metri cubi d’acqua a valle che hanno inondato la pianura fluviale e causando morte, feriti e distruzione. Colpita, in particolare, la Libia orientale, dove sono stati spazzati via interi villaggi e devastata la città di Derna, in Cirenaica, che da sola conta circa 10 mila morti. I numeri, tuttavia, vanno considerati provvisori: le autorità faticano a raggiungere Derna, perché le strade che conducono alla città sono distrutte o interrotte dalle inondazioni. «Il bilancio delle vittime della tempesta in Libia è enorme», ha riferito ai giornalisti a Ginevra la Croce Rossa internazionale, in collegamento video da Tunisi. Tamer Ramadan della Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, ha detto che il bilancio delle vittime sarebbe aumentato di lì a poco drammaticamente. Così è stato. «L’Ue è pronta ad aiutare le persone colpite da questa calamità», ha scritto in un tweet il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel. Nei giorni scorsi, violente piogge alimentate dalla tempesta Daniel – che ha già causato 27 morti in Grecia, Turchia e Bulgaria – hanno provocato quella che è stata definita come la peggiore alluvione mai registrata in epoca recente. Varie le città colpite, tra cui Jabal al-Akhdar, Bengasi e Misurata.