Hanno scelto perlopiù mete nazionali e complessivamente sborseranno 5,2 miliardi di euro

Il turismo non si ferma. Neanche a settembre. L’Osservatorio Turismo Confcommercio-SWG sostiene che saranno 11,5 milioni gli italiani che hanno deciso di viaggiare (una o più volte) in questo mese, scegliendo mete che si trovano perlopiù in Italia (solo il 13% varcherà i confini nazionali). Complessivamente le partenze dovrebbero essere 12,5 milioni mentre la spesa totale dovrebbe toccare i 5,2 miliardi di euro. Impegni familiari, lavorativi e di studio non incentiveranno lunghe permanenze: oltre sei partenze su dieci dureranno una o al massimo due notti. I viaggi di sette o più giorni saranno meno del 18%. Chi decide di viaggiare a settembre lo fa perché in alcuni casi lo ritiene il «mese migliore» (a sostenerlo è un italiano su tre, tra quelli che partiranno), uno su quattro lo preferisce perché è il mese in cui nei luoghi di destinazione vengono organizzati eventi culturali, spettacoli. Decisa la meta, i compagni di viaggio e dove alloggiare in sei casi su dieci. Tra le destinazioni, spiccano le località marine – destinazione finale per quattro italiani su dieci – mentre le città d’arte la montagna accoglieranno il 30% dei viaggiatori. Liguria, Toscana, Campania, Trentino Alto Adige e Lazio sono tra le regioni preferite dai turisti. L’Italia, come anticipato, rappresenterà la destinazione della stragrande maggioranza dei turisti. Che, non a caso, sceglieranno in sei casi su dieci l’automobile come mezzo di trasporto. A differenza di quanto registrato ad agosto: l’albergo torna al primo posto nelle scelte. A sceglierlo sarà il 31% degli italiani in viaggio, con le seconde case di proprietà o in affitto e l’ospitalità di amici e parenti che totalizzeranno complessivamente il 22%. «B&B e affitti brevi, probabilmente trascinati dall’attrattività di città d’arte e borghi, attraggono un italiano su 3», conclude Confcommercio. Settembre chiuderà una stagione estiva che non ha rispettato le attese, dopo un avvio promettente nei primi mesi del 2023: nei giorni scorsi è uscito uno studio di Assoturismo Confesercenti che attribuiva ad alcuni fattori – l’aumento dell’inflazione, l’alluvione in Emilia-Romagna, le ondate di calore, l’incertezza meteo, l’incremento delle tariffe aeree sulle tratte nazionali, le difficoltà dei voli da e per la Sicilia, il mancato contributo dei turisti russi e ucraini – una performance in chiaroscuro.