Violenza Donne: dalla Camera 200 “sì” a nuova norma per il Codice Rosso
Via libera dall’aula della Camera, con 200 sì e 61 astenuti, al ddl che introduce modifiche al decreto legislativo 20 febbraio 2006, n. 106, sui poteri del procuratore della Repubblica, in materia di “assunzione di informazioni dalle vittime di violenza domestica e di genere”, già approvato dal Senato. Norma che si inserisce nell’ambito del cosiddetto ‘Codice rosso’ e che prevede un’ulteriore ipotesi di avocazione delle indagini preliminari da parte del procuratore generale presso la Corte d’appello, che ricorre quando il pm, nei casi di delitti di violenza domestica o di genere, non senta la persona offesa entro tre giorni dall’iscrizione della notizia di reato.
Il via libera ha un significato importante, non solo perché ha raccolto voti contrari, ma perché in Italia non si arresta la scia quotidiana di omicidi-suicidi. L’ultima vittima è Marisa Leo, mamma e manager, che nel 2020 aveva già sporto denuncia per stalking. Entrando nel merito del via libera della Camera, la senatrice della Lega, Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia, e prima firmataria del disegno di legge, ha spiegato che «velocità è quello che chiede allo Stato una donna che denuncia una violenza e il rafforzamento del Codice Rosso rappresenta in questo senso un importantissimo passo avanti. Adesso, se la vittima di violenza non viene ascoltata entro i tre giorni previsti dal Codice Rosso, il procuratore potrà revocare l’assegnazione del fascicolo, assegnandolo a chi è invece in grado di intervenire subito. Una risposta tardiva a una richiesta d’aiuto può avere conseguenze tragiche: il rafforzamento del Codice Rosso permetterà di agire tempestivamente e spero che incoraggerà le donne a rivolgersi con fiducia allo Stato».