Le federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl ascoltate dopo i fatti di Brandizzo

Una lunga audizione parlamentare per cercare di capire come sia potuta accadere l’immane tragedia di Brandizzo, dove hanno perso la vita cinque operai di una ditta che stava effettuando dei lavori in appalto sui binari ferroviari, ma anche per provare a guardare al futuro per ridurre al massimo i rischi per i lavoratori. Mentre proseguono le indagini della magistratura, che ha anche acquisito un video girato pochi minuti prima del disastro da uno dei cinque operai a lavoro, le commissioni riunite trasporti e lavoro della Camera hanno convocato l’amministratore delegato di Rfi, Giampiero Strisciuglio, e i rappresentanti delle federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Da tutti gli intervenuti è arrivato un attestato di vicinanza nei confronti delle cinque famiglie, ma, chiaramente, ciò non può bastare. Rfi ha difeso le procedure di sicurezza adottate, che, almeno sulla carta, dovrebbero garantire l’incolumità degli addetti, con il doppio passaggio fra centrale e personale sul cantiere. Ciò, però, non è successo in Piemonte, per cui è da capire se si è trattato di un caso isolato o se, piuttosto, si è davanti ad una prassi tanto consolidata quanto scorretta. Le federazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl chiedono da tempo una maggiore sicurezza per il personale direttamente dipendente dal gruppo Fs, come pure per tutti coloro che operano in appalto, dalla manutenzione alle pulizie.