Cremlino non conferma la visita del leader nordcoreano

Dal Cremlino nessuna conferma, con il portavoce Dmitri Peskov che si è limitato al più classico dei “no comment”. Ma la notizia rimbalzata dagli Stati Uniti, dapprima anticipata dal New York Times, di un possibile incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong-un, questo mese a Vladivostok, apre scenari inediti nello scacchiere internazionale. Motivo della visita – già di per sé un evento raro se si considera che Kim difficilmente lascia il paese – la discussione di una cooperazione militare, nonché la fornitura di armi nell’ambito della guerra in Ucraina. L’incontro potrebbe avvenire in occasione dell’Eastern Economic Forum, che si svolgerà dal 10 al 13 settembre. Una sorta di alleanza tra Mosca e Pyongyang allarma gli Stati Uniti, che già nei giorni scorsi avevano preso posizione ufficiale, con la Casa Bianca che aveva esortato la Corea del Nord a cessare qualsiasi accordo sulle armi con la Russia. Sebbene il Cremlino non si sia esposto al riguardo, la notizia del New York Times è stata confermata dal Consiglio di sicurezza nazionale. L’altra grande questione che ruota attorno al conflitto Mosca-Kiev è l’accordo sul grano. A conti fatti, nonostante l’ottimismo del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, l’incontro di ieri con Putin a Sochi non ha prodotto i risultati sperati. Una “nuova” intesa non è stata possibile, considerate le richieste del presidente russo: la fine delle sanzioni all’export. E se in un primo momento un quotidiano turco non aveva escluso l’ipotesi di un secondo round di trattative dopo la riunione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite in programma tra il 19 e il 25 settembre, una fonte dell’amministrazione di Ankara – citata da media internazionali – non ha confermato l’indiscrezione.