Secondo il partito guidato da Matteo Salvini «la modifica della legge elettorale non è una priorità, giusto che italiani scelgano propri rappresentanti senza che ci siano aiutini»

Sull’ipotesi di riduzione della soglia di sbarramento in vista delle prossime elezioni europee arriva il no convinto di Lega e Forza Italia. Mentre oggi Camera e Senato tornano a riunirsi per la ripresa delle attività in aula, è già all’impegno di giugno 2024 che si guarda con una certa apprensione. Nella giornata di ieri, infatti, era circolata l’indiscrezione giornalistica riguardo la volontà di abbassare la soglia di sbarramento per le europee dal 4 al 3%, un’idea che sarebbe nata nel corso di confronti tra la maggioranza e alcuni partiti di opposizione, ma che in realtà registra già l’indomani lo stop del partito guidato da Matteo Salvini: «La modifica della legge elettorale – sottolinea la Lega in una nota – non è una priorità, ma soprattutto è giusto che gli Italiani scelgano i propri rappresentanti senza che ci siano aiutini. Chi ha i voti, ottiene il seggio. Peraltro – viene poi fatto notare –, in teoria sarebbe più ragionevole alzare la soglia: consentirebbe di limitare la frammentazione politica che rende il paese più debole». Il no di Forza Italia è arrivato invece dal senatore Maurizio Gasparri, secondo il quale andrebbe piuttosto alzata al 5%: «Non si vede perché fare regali a Renzi che peraltro non arriverebbe neanche al 3% con la sua “Italia Viveva”. Nessun abbassamento della soglia. Conferma di quella che c’è nella maniera più assoluta. Per cui queste notizie sono totalmente prive di fondamento». La posizione è stata poi confermata nelle ultime ore, a margine di una conferenza stampa, dal portavoce nazionale degli azzurri e vicepresidente vicario dei deputati di FI, Raffaele Nevi: «Per noi la soglia al 4% non si deve toccare, siamo totalmente contrari, soprattutto in diminuzione». In realtà anche Italia Viva si è detta contraria con la senatrice e coordinatrice nazionale del partito Raffaella Paita. «Quando un progetto è credibile, non si deve avere paura del voto dei cittadini», il suo pensiero espresso su X. Ieri è stato anche il giorno in cui Matteo Renzi ha annunciato la sua candidatura alle europee «con il brand del Centro», con cui spera «di rubare voti sia a Forza Italia, sia al Pd». Intervistato dal Corriere della Sera, il leader di Azione, Carlo Calenda, ha rivolto «tanti auguri per il progettino del Centro, qualunque cosa sia». Il leader di Italia Viva, secondo Calenda, «manifesta un’ambizione diversa da quella del Terzo Polo, che era la costituzione di un’unione delle forze riformiste, popolari e liberali. L’idea di Renzi evidentemente era un’altra dall’inizio».