di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Lo stillicidio delle morti sul lavoro, la strage quotidiana di persone rimaste uccise quando avrebbero dovuto solo lavorare per vivere, come dice il motto della campagna di sensibilizzazione dell’Ugl che va avanti da anni per cercare di contrastare il fenomeno delle vittime del lavoro, a volte si perde nella cronaca, lontano dai riflettori. Nonostante i numeri, drammatici: nel primo semestre del 2023, in base ai dati Inail, le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale sono state 450, con una media, quindi, di circa tre casi al giorno. Stavolta, però, con un evento così clamoroso e con tante vittime, non è possibile passare oltre. Stanotte a Brandizzo, in Piemonte, cinque operai sono stati travolti da un treno in transito mentre stavano lavorando sulla linea ferroviaria Torino-Milano. Saverio Giuseppe Lombardo, 52 anni, Giuseppe Aversa, 49 anni, Giuseppe Sorvillo, 43 anni, Michael Zanera, 34 anni e Kevin Laganà, di soli 22 anni. Morti sul colpo a causa dell’impatto. Lavoravano sui binari per la manutenzione di alcune rotaie quando un convoglio tecnico, viaggiando a 160 chilometri all’ora, li ha investiti in pieno. Altri due operai che facevano parte del gruppo sono fortunatamente rimasti illesi e sono al momento sotto osservazione in ospedale, mentre il macchinista che guidava il treno merci è sotto shock. Ora gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la dinamica degli eventi per comprendere come sia potuta succedere una simile tragedia e se ci siano e a chi debbano essere attribuite eventuali responsabilità. Sarà fondamentale fare piena luce, per comprendere cosa sia effettivamente accaduto, fare giustizia, unico modo per onorare degnamente i lavoratori deceduti, ed evitare, con maggiore impegno sul fronte della sicurezza, che possa accadere di nuovo qualcosa di simile. Sotto la lente di ingrandimento ci sono il sistema degli appalti e dei subappalti dei lavori, che in questo caso erano affidati alla ditta Sigifer, della quale erano dipendenti le cinque vittime. Certamente c’è un evidente problema di sicurezza, di rispetto delle norme da parte delle aziende, piccole o grandi che siano: bisognerà verificare se siano state rispettate tutte le regole e le procedure e se queste siano, in ogni caso, sufficienti o debbano essere ulteriormente migliorate per tutelare efficacemente i lavoratori. Da parte del nostro sindacato, oltre al cordoglio ed alla doverosa vicinanza alle famiglie delle vittime, l’impegno a mantenere sempre alta la guardia sul tema della salute e della sicurezza, cercando con tutti i nostri mezzi di contribuire affinché ci siano regole più stringenti, controlli più frequenti, una maggiore cultura sulla materia da parte di tutti, lavoratori e datori di lavoro. Fatti come questo sono inaccettabili e in un Paese veramente civile e moderno non dovrebbero mai accadere.