A Brandizzo, nel Torinese, cinque operai delle ferrovie travolti e uccisi da un treno sulla linea ferroviaria Torino-Milano. Stanotte l’incidente: una squadra che si occupava di manutenzione delle rotaie investita da un convoglio tecnico

Uccisi mentre lavoravano per la sostituzione di alcune rotaie sui binari della linea ferroviaria Torino-Milano, nei pressi della stazione di Brandizzo, nell’hinterland torinese. Le vittime, cinque operai della società Sigifer: Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Saverio Giuseppe Lombardo, Giuseppe Aversa, Kevin Laganà. Deceduti sul colpo dopo l’impatto con un treno merci in transito, mentre altri due operai sono riusciti a salvarsi. Illeso, ma sotto shock, il conducente del treno, che viaggiava a 160 chilometri all’ora. Il sindaco di Brandizzo, Paolo Bodoni, ha parlato di problematiche di comunicazione fra la squadra al lavoro e i coordinatori del transito dei treni, con un probabile errore di segnalazione, ma, come afferma lo stesso sindaco, «sarà la magistratura a fare chiarezza su quello che è successo». Intanto Polizia ferroviaria e Carabinieri, coordinati dalla procura di Ivrea, stanno cercando di ricostruire la dinamica dei fatti, interrogando i testimoni e visionando le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza della stazione. In conseguenza dell’incidente, cancellazioni, limitazioni e ritardi nella circolazione dei treni in tutta l’area coinvolta. «È una tragedia enorme, che colpisce tutta la comunità piemontese. Abbiamo cinque persone che hanno perso la vita, tutti e cinque piemontesi. Parliamo soprattutto di un fatto che è inaccettabile, perché non si può perdere la vita al lavoro», così il presidente della Regione Piemonte Cirio, che si è recato sul luogo dell’incidente. Dichiarazioni di cordoglio da parte di molti esponenti politici, mentre il Presidente del Consiglio Meloni ha espresso «l’auspicio di fare quanto prima piena luce sull’accaduto» ed il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini ha annunciato la creazione di una commissione d’inchiesta del Mit: «La norma già oggi prevede che non si possa lavorare sui binari se non c’è la certificazione che il traffico ferroviario è sospeso. Starà alle indagini della magistratura capire perché quei ragazzi erano sui binari quando passava in treno, ma pare certo che sia stato un errore umano». In attesa dell’esito delle indagini, una certezza: per evitare tragedie simili, sul lavoro serve più sicurezza.