Colpo di Stato in Gabon dopo quello del Niger, il caos libico e un continente in subbuglio

In Africa la situazione si sta facendo esplosiva con, neanche troppo in controluce, un confronto non solo fra fazioni locali, ma anche fra il blocco occidentale e le potenze asiatiche, Russia e Cina. Dopo il colpo di Stato in Niger avvenuto poche settimane fa, un Paese che era considerato partner fondamentale per l’Europa in tema di migrazioni ed anche di energia, con la fornitura di un quarto dell’uranio utilizzato dalle centrali nucleari europee, oggi è arrivata la notizia della presa del potere dei militari anche in Gabon. Si tratterebbe dell’ottavo golpe nelle ex colonie francesi in Africa avvenuto negli ultimi tre anni. Se arretra la Francia e l’Europa cerca con difficoltà una nuova strada per tutelare i propri interessi, resta la presenza nel continente africano del gruppo Wagner, anche dopo la morte del suo leader Evgenij Prigožin, e continuano le manifestazioni antifrancesi in Niger, dove nei cortei a sostegno del nuovo regime si sventolano le bandiere russe. Lunedì scorso il caos in Libia, dopo la diffusione della notizia di un incontro a Roma tra il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, e l’omologa libica, Najla Mangoush, con proteste tali da costringere il primo ministro del governo di unità nazionale, Abdelhamid Dbeibah, a rimuovere la ministra, ora rifugiata in Turchia. Un errore della diplomazia israeliana che potrebbe avere ripercussioni importanti sul ruolo dell’Occidente e degli Usa in Libia e non solo, con, invece, la Russia, sostenitrice del rivale di Dbeibah, il generale Haftar. Oggi, in Gabon, l’annullamento delle elezioni che avevano portato al terzo mandato per il presidente Ali Bongo Ondimba, al potere da 14 anni, destituito dai militari che hanno disposto lo scioglimento di tutte le istituzioni della Repubblica e la chiusura delle frontiere.