Dal primo settembre la nuova misura che sostituisce il RdC invertirà la rotta rispetto al passato
di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

Supporto Formazione e Lavoro, ovvero un sussidio economico di 350 euro per la partecipazione a progetti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento e accompagnamento al lavoro. Un’idea condivisa dal nostro sindacato, perché sostituisce una misura come il reddito di cittadinanza, che non riusciva a trasformare i percettori abili al lavoro in effettivi occupati, al contrario di quanto prometteva al momento della sua istituzione, ma lasciava tante persone nel limbo dell’assistenzialismo, con importanti conseguenze negative dal punto di vista sia economico che sociale, sia individuale che collettivo. Oppure, come visto in moltissimi casi, favoriva il lavoro nero. La nuova procedura prevista dal Governo ha lo scopo, invece, di essere un incentivo concreto all’ingresso nel mondo del lavoro e di andare incontro alla richiesta di nuove competenze da parte delle imprese. Una decisiva inversione di rotta rispetto al passato: il coinvolgimento dei centri per l’impiego, la partecipazione dei soggetti occupabili a progetti di formazione, riqualificazione, orientamento e accompagnamento professionale costituiscono il nucleo essenziale delle politiche attive del lavoro, che riteniamo indispensabili per rilanciare l’occupazione. Non si tratta solo di uno strumento che, se realizzato come negli auspici, consentirebbe di contrastare le tante truffe che hanno caratterizzato questi anni nei quali è stato attivo il RdC, ma garantirebbe ciò di cui c’è effettivamente bisogno, ovvero una forza lavoro qualificata e preparata nei settori nei quali c’è maggiore richiesta da parte delle aziende, con effetti positivi sull’occupazione e quindi sulla integrazione economica e sociale delle persone al momento estromesse dal mondo del lavoro, sulle aziende e la loro produttività, sull’economia e la società nel suo complesso. Un cambio di visione: se è infatti necessario sostenere chi è in difficoltà e chi non trova un impiego pur potendo lavorare, l’aiuto non deve essere fine a se stesso, ma orientato al superamento dello stato delle cose, verso l’ottenimento di un lavoro, di un pieno inserimento nel mondo attivo. Perché il lavoro è lo strumento più importante per una cittadinanza compiuta, per una effettiva indipendenza economica, per una completa inclusione sociale. Non solo ai fini del sostentamento personale, ma anche della partecipazione attiva al benessere della propria comunità nazionale, in una Repubblica che è, ricordiamolo, fondata sul lavoro.

Sinergie

Per un’efficace attuazione del progetto alla base del Supporto Formazione e Lavoro occorre eliminare le tante criticità che hanno a suo tempo affossato il RdC, ad esempio l’Ugl sostiene la necessità di rafforzare la sinergia fra pubblico e privato contrastando l’eccessiva burocrazia che ostacola l’accesso al mercato del lavoro. Per raggiungere in modo più capillare ed efficace quello che è il fine ultimo di questa misura, ovvero ridurre le sacche di disoccupazione ed inattività, coinvolgendo il maggior numero di persone nel mondo del lavoro.