Zelensky: «Sulla Crimea preferibile una soluzione politica»

Mentre la settimana riprende all’insegna degli attacchi russi sull’Ucraina – già nelle prime ore di lunedì si sono registrati missili sulla regione di Poltava e in quella di Kherson, con danni e morti nelle zone colpite (nel frattempo Kiev ha annunciato di aver liberato il villaggio di Robotyne, nella regione di Zaporizhzhia) –, nella giornata di domenica è arrivata la conferma della morte del capo della Wagner, Yevgheny Prigozhin. A decretarlo è stato il comitato investigativo russo, che indaga sui crimini gravi commessi nel paese, per cui il test del dna non lascia più spazio ai dubbi emersi negli ultimi giorni: Prigozhin compare dunque ufficialmente tra le vittime dell’incidente aereo del 23 agosto. Restano da chiarire le dinamiche del presunto incidente, su cui Mosca non ha ancora espresso una versione definitiva. E da capire, infine, resta anche il destino dell’unità mercenaria e la sua eredità anche in termini di impatto sul conflitto in Ucraina e negli altri teatri in cui operava. La difesa russa ha oggi fatto sapere di aver distrutto un drone diretto su Mosca, attribuendo il tentativo di attacco delle forze di Kiev. Tuttavia, durante un’intervista ripresa dal Kiev Independent, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha osservato che «se la guerra si sposta in Russia c’è un grande rischio che noi saremo definitivamente lasciati soli», perdendo «il sostegno militare di alcune grandi potenze». Parlando della Crimea, Zelensky ha poi auspicato, nel corso dell’intervista, «una soluzione politica» preferibile ad una militare.