Pentagono: «Il capo della Wagner è probabilmente stato ucciso»

Yevgeny Prigozhin, il leader del gruppo Wagner che si presume sia morto in un incidente aereo, era «un uomo di talento» ma «dal destino difficile, che nella vita ha commesso seri errori». A dirlo il leader del Cremlino, Vladimir Putin, commentando per la prima volta l’incidente, che presenta ancora molti punti ancora da chiarire. Primo, fra tutti: Prigozhin era a bordo? E poi ancora: il velivolo è esploso in volo a causa di una bomba all’interno – questa è l’ipotesi più accreditata tra le agenzie di intelligence occidentali – o è stato abbattuto? C’è un responsabile? Domande alle quali dovrebbe rispondere un’inchiesta annunciata da Putin, che andrà comunque “presa con le molle”. Mosca si è affrettata a negare un suo coinvolgimento (non avrebbe potuto fare altrimenti, del resto) mentre i servizi segreti occidentali iniziano a credere alla morte di Prighozin: il Dipartimento della Difesa Usa ritiene che il capo della Wagner sia stato «probabilmente» ucciso, ha riferito un portavoce del Pentagono. Che da settembre inizierà ad addestrare i piloti ucraini alla guida degli F-16, i jet da guerra chiesti da Kiev fin dall’inizio del conflitto e che alcuni partner occidentali – Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia – hanno deciso di fornire all’Ucraina.