La premier: «Nostro dovere sostenere percorso di rinascita»

Purtroppo, «a sette anni dal terremoto la ricostruzione è ancora incompiuta, è una ferita che non si è chiusa e fa ancora male», così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parlando in occasione del settimo anniversario del terremoto che, nel 2016, ha devastato il Centro Italia. «Quattro le regioni colpite – ha ricordato la premier -, più di trecento vite spezzate, centinaia di feriti, decine di migliaia di sfollati, borghi e città interamente distrutti o gravemente danneggiati. Meravigliosi ‘luoghi dell’anima’ – da Amatrice a Norcia, da Accumoli ad Arquata, da Visso a Castelsantangelo sul Nera, da Ussita a Pescara del Tronto, e tanti altri – che sono nel cuore di tutti noi. Una vera e propria catastrofe che rimarrà per sempre nella nostra memoria collettiva». Per Meloni rimane ancora molto da fare «per rispondere al desiderio dei nostri connazionali di continuare a vivere dove sono nati e cresciuti. Il nostro dovere è sostenere questo percorso di rinascita sociale ed economica con risposte concrete e interventi efficaci». «Ricostruire i territori colpiti dal terremoto – ha aggiunto – non è solo un obbligo morale delle istituzioni, ma può rappresentare anche uno straordinario volano per l’economia nazionale. Una sfida enorme ma che, tutti insieme, possiamo vincere». La premier ha poi spiegato che «in questi mesi si è dato un nuovo impulso alla ricostruzione privata e sono state poste le basi per velocizzare quella pubblica, snellendo le procedure e sostenendo concretamente i soggetti attuatori nelle attività di progettazione e sviluppo delle opere pubbliche».