L’analisi dell’UNC. Il corredo scolastico è sempre più caro, pesa l’inflazione

Una nuova stangata bussa alle porte delle famiglie italiane: quella per l’acquisto del corredo scolastico. Tra libri, quaderni, penne, matite ed altro ancora, l’inasprirsi dei prezzi rappresenta un ulteriore ostacolo per le famiglie già alle prese con le spese quotidiane. In particolare l’Unione Nazionale Consumatori, stima un aumento del 4,3% per i libri, un +9,2% per i quadernoni e addirittura un +5,6% per penne e matite. «Per i libri scolastici – spiega l’associazione – si prevede un rialzo del 4,3%, un bel salto, anche se in linea con l’inflazione programmata, mentre quaderni e risme di carta secondo gli ultimi dati Istat costano già ora il +9,2% rispetto allo scorso anno e il 17,2% in più nel confronto con settembre 2021 quando i prezzi hanno iniziato a decollare per via del costo della carta strettamente legato al caro bollette». In risposta a questa situazione, l’Unione Nazionale Consumatori ha chiesto un intervento tempestivo da parte del governo, invitando l’esecutivo a rivedere l’articolo 8 della legge del 2020 che impone limiti alla percentuale di sconto che i rivenditori possono applicare sui libri scolastici. Attualmente, spiega l’Unione Nazionale Consumatori, la legge vieta sconti superiori al 15% del prezzo di copertina, tuttavia, in passato sconti più consistenti avevano contribuito a alleviare la pressione economica sulle famiglie, arrivando anche al 25%, mentre oggi, ha sottolineato il presidente Massimiliano Dona, «c’è un aggravio occulto per le famiglie del 10%, in un momento in cui già faticano a pagare le bollette e a fare la spesa».