Si apre la questione degli idonei ai concorsi ai fini di una possibile assunzione

La mancanza di personale continua a penalizzare enormemente la pubblica amministrazione, con interi comparti che rischiano di incontrare forti difficoltà nel continuare ad erogare i servizi ai cittadini, come evidenziato a più riprese dalle federazioni di categoria della Ugl. Dalla sanità agli enti locali, passando per la scuola e i ministeri, fino ad arrivare alle forze dell’ordine, le piante organiche sono fortemente in deficit e con una età media sempre più alta per effetto del rigido blocco del turn over introdotto dal governo Monti e solo parzialmente allentato a partire dal 2019. Il Covid-19, però, come si ricorderà, ha di fatto bloccato larga parte dei concorsi pubblici, nonostante il successivo slancio dato dal ministro Renato Brunetta che però non ha portato a dei risultati sempre apprezzabili. È noto il caso dello scarso successo dei concorsi legati all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per non parlare del sostanziale fallimento della procedura per la stabilizzazione del personale precario della scuola. Nelle ultime ore, i sindacati hanno chiesto al governo di rivedere la normativa che regola lo scorrimento delle graduatorie, così da favorire l’assunzione degli idonei pure da parte di altre amministrazioni pubbliche. Le ultime modifiche apportate alla disciplina fissano al 20% la soglia di coloro che sono considerati idonei dopo l’ultimo degli assunti.