Tra Africa ed Ucraina, il ruolo della Wagner dopo Prigozhin. Un incidente aereo segna la fine dell’ex fedelissimo di Putin, le incognite su cosa accadrà ora

Il fondatore e capo del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, sarebbe morto ieri in un incidente aereo tra Mosca e San Pietroburgo, a 300 chilometri a nord della capitale russa. Sul suo Jet privato anche il braccio destro Utkin e Chekalov, responsabile logistico, con quindi decapitati i vertici della milizia. D’obbligo il condizionale, perché mancano ancora molte certezze, anche se la conferma della morte di tutti gli occupanti del velivolo è stata data sia dalle fonti ufficiali russe che dal canale Telegram “Grey Zone”, vicino al gruppo Wagner. Nelle stesse ore, però, un altro Jet, sempre di proprietà di Prigozhin, era in volo, senza subire danni, nei cieli russi. L’incidente o l’abbattimento dell’aereo, difficile stabilire la realtà dell’accaduto in assenza di fonti indipendenti a verificare i fatti, avvenuto a soli due mesi dal sollevamento dello stesso Prigozhin contro il Cremlino ed in particolare contro il ministro della difesa russo Sojgu, dà adito a sospetti circa una possibile vendetta del presidente Vladimir Putin ai danni del proprio ex fedelissimo. Ma si tratta solo di una tra le tante ricostruzioni possibili. Resta invece cosa certa l’importante “eredità” lasciata da Prigozhin, ovvero la presenza di una compagnia militare privata composta da circa cinquantamila uomini secondo le stime, fra mercenari ed ex detenuti, dislocati tra Bielorussia ed Ucraina ed anche presenti in territorio africano, dove, in base a quanto dichiarava nell’ultimo video diffuso, si trovava pochi giorni fa lo stesso capo della Wagner per «attività di ricognizione e ricerca per rendere la Russia ancora più grande». Ieri, poche ore prima dello schianto aereo, il viceministro della Difesa russo Yevkorov si era ad esempio recato in Libia, dove mercenari russi operano da anni in sostegno del Generale Haftar. Lecito chiedersi se finiranno le operazioni del gruppo Wagner oppure, salvo pochi stretti collaboratori di Prigozhin, se gli altri saranno ricollocati, in qualche forma, tra le truppe russe.