La ricostruzione, secondo il Commissario alla ricostruzione, prende slancio

Domani saranno sette anni dal terremoto che nella notte del 24 agosto 2016 portò alla perdita di 299 vite umane, con 237 vittime ad Amatrice, 51 ad Arquata e 11 ad Accumoli. Oltre 41mila persone furono costrette a lasciare le proprie case, mentre i danni economici si sono quantificati in 28 miliardi di euro. Ora, a sette anni di distanza da quel tragico evento, la macchina della ricostruzione sembra finalmente aver preso slancio, nonostante le sfide e i ritardi che l’hanno caratterizzata sin dall’inizio. Secondo i numeri diffusi dalla struttura commissariale responsabile della gestione del cratere del sisma, a luglio la Cassa Depositi e Prestiti ha erogato oltre 131 milioni di euro alle imprese impegnate nella ricostruzione, stabilendo così un nuovo record dal lancio del programma nell’agosto 2017. I primi sei mesi del 2023 hanno visto uno stanziamento di fondi pari a 611 milioni di euro, segnando una crescita del 22% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. «Il primo pensiero va alle vittime», ha detto Guido Castelli, Commissario Straordinario alla Riparazione e alla Ricostruzione. «Sono loro e i loro cari – ha aggiunto – che meritano la nostra dedizione per la ricostruzione di queste comunità, e per creare le condizioni affinché l’Appennino centrale possa non solo tornare alla normalità, ma prosperare». Secondo il report, sono state presentate 28.855 richieste di contributo, di cui 17.478 hanno ottenuto un decreto di concessione,. Ammontano invece a 14.211 i nuclei familiari che usufruiscono di una forma di assistenza abitativa.