Intervenendo al Meeting di Rimini, il vice premier ha ricordato che «sono in buona parte fondi a prestito»

«L’importante è spenderli tutti ma spenderli bene, perché sono in buona parte fondi a prestito che poi ripagheranno le prossime generazioni». Così il vice presidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, intervenendo in occasione di un panel dedicato al Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, organizzato al Meeting di Rimini. «Se devo indebitare mio figlio per costruire degli asili va bene, se devo farlo per realizzare degli stadi di calcio anche no», ha quindi aggiunto il vice premier, intervenuto ad una manciata di ore dal ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, che, parlando agli “Incontri del Principe” di Viareggio, ha espresso preoccupazioni simili, chiedendo «un supplemento di attenzione» nella stesura del Pnrr: «Penso sia un’opportunità per l’Italia, è un’occasione su cui lavorare in modo serio», ma «ricordo che complessivamente parliamo di oltre 150 miliardi di euro che sono a debito», ha ricordato il ministro. Tra i temi affrontati in questi giorni, c’è anche la riforma del Patto di Stabilità. «Bisogna ancora discutere e dialogare», ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando, anche lui, dal Meeting di Rimini. Le norme che regolano l’attuale Patto non sono utili «ad uscire dalla crisi che c’è e a favorire la crescita». «Non andava bene quello che è stato sospeso con il Covid, la proposta della Commissione Ue va un po’ meglio ma noi riteniamo che si debba portare ancora qualche correttivo». Occorrono delle modifiche, dunque, ad «un Patto di stabilità che è troppo rigorista», ha osservato il titolare della Farnesina, senza risparmiare qualche critica alla Banca centrale europea e alla sua scelta di aumentare i tassi di interesse per frenare l’aumento dell’inflazione nell’Eurozona: «Abbiamo visto i danni che fa la politica rigorista della Bce, che ha fatto aumentare i tassi d’interesse ovunque». Secondo il ministro, «dobbiamo impedire che anche il Patto di stabilità e crescita diventi un Patto che porti alla recessione e al blocco dell’economia europea».