Dal terremoto in Turchia perdite per 91 miliardi di dollari

Ammontano a quasi 200 miliardi di dollari (più precisamente 194 miliardi) le perdite globali legate ai disastri naturali che nel primo semestre si sono registrati sul pianeta. È quanto emerge da uno studio realizzato dalla compagnia assicurativa Aon. Un ammontare superiore alla media degli anni passati, quando era pari a 128 miliardi di dollari. «Le perdite assicurate a livello mondiale dovute a catastrofi naturali nel primo semestre del 2023 – si legge nell’analisi – sono state pari a 53 miliardi di dollari (miliardi di euro), superando del 46% la media del ventunesimo secolo. I costi delle catastrofi hanno continuato a risentire della pressione inflazionistica, ancora persistente in molte parti del mondo, ma anche di altri fattori sociali, tra cui la demografia e la distribuzione della ricchezza, che rimangono uno dei principali fattori di perdita finanziaria». Secondo il monitoraggio del colosso assicurativo, nel 2023 la perdita economica maggiore è quella legata al terremoto che ha interessato la Turchia e la Siria, per il quale è stato contabilizzato un peso economico di 91 miliardi di dollari, il più elevato dell’era moderna per entrambi i paesi colpiti. Di conseguenza, secondo le rilevazioni contenute nel report, le perdite economiche derivanti da calamità naturali nell’area EMEA hanno raggiunto la straordinaria cifra di 111 miliardi di dollari, equivalente a più di 101 miliardi di euro. Questo valore sorpassa di gran lunga il precedente record, che risaliva al primo semestre del 1990, quando le perdite erano state valutate a 71 miliardi di dollari, ovvero 65 miliardi di euro.