Incendio alle porte di Mosca

Massiccio attacco con droni sull’Ucraina nella notte, esplosioni a una manciata di chilometri da Mosca nelle prime ore di oggi: la guerra continua a segnare duri colpi da una parte e dall’altra. Nello specifico, il capo dell’amministrazione militare regionale, Vitaliy Koval, ha scritto su Telegram che le forze russe hanno lanciato nella notte un attacco con droni nella regione di Rivne, nell’Ucraina occidentale, distruggendo un deposito di petrolio nel distretto di Dubno. Inoltre, sempre nella notte, stando a quanto riferito dall’Aeronautica militare ucraina, le forze russe hanno lanciato dieci droni kamikaze di cui sette sono stati abbattuti. Critica, invece, rimane la situazione nella regione di Zaporizhzhia, dove, come riporta Interfax, l’amministrazione filorussa della centrale nucleare ha comunicato che il reattore numero 4 è stato spostato da un arresto «a caldo» a uno «a freddo» a causa di una perdita di vapore. Per quanto riguarda la controparte russa in diversi canali Telegram si è parlato di esplosioni e di un vasto incendio nella cittadina di Domodedovo, a 37 km a sud di Mosca, circostanze che hanno seguito l’abbattimento di droni. Intanto proseguono le tensioni tra Polonia e Bielorussia (e indirettamente Russia). Varsavia, infatti, invierà fino a diecimila truppe aggiuntive al confine. A dichiararlo è stato oggi il ministro della Difesa, Mariusz Blaszczak, in un’intervista alla radio pubblica, ripresa dall’agenzia di stampa Reuters. «Circa 10.000 soldati saranno al confine, di cui 4.000 sosterranno direttamente la Guardia di frontiera e 6.000 saranno nella riserva», ha spiegato il ministro. «Avviciniamo l’esercito al confine con la Bielorussia per spaventare l’aggressore in modo che non osi attaccarci», ha poi aggiunto.