Si riducono di molto le stime di coloro che perdono il sussidio nell’immediato

Dopo l’allarme bomba sociale lanciato dalle opposizioni parlamentari, arrivano i conti effettivi di quello che potrebbe essere l’effetto reale delle modifiche introdotte al reddito di cittadinanza, con il prossimo passaggio all’assegno di inclusione e, prima ancora, al supporto per la formazione e il lavoro. Il famoso messaggio inviato dall’Inps in maniera sicuramente avventata, visto le modalità e, soprattutto, il contenuto, aveva fatto presagire un taglio consistente alla platea dei beneficiari, alla luce del fatto che l’Istituto stesso aveva spiegato di aver raggiunto 169mila nuclei familiari. Facendo due conti e considerando che la famiglia media è composta da tre o quattro componenti, si era ipotizzato almeno 500mila persone coinvolte, se non di più. Si era, però, sottovalutato il fatto che molti nuclei familiari raggiunti sono composti da una sola persona. A conti fatti, la platea degli interessati si dovrebbe ridurre sensibilmente, a non più di 200mila persone, stando ai nuovi conti presentati dal Ministero del lavoro. Queste dovranno ora interfacciarsi con i centri per l’impiego per accedere ai 350 euro del supporto per la formazione e il lavoro, sulla base delle indicazioni che arriveranno dal Ministero e dalle regioni. Il tema potrebbe anche essere oggetto di ulteriore confronto fra la ministra Marina Calderone e le parti sociali, proprio per mettere a punto tutta la macchina.