Frena per il quinto mese consecutivo il carrello della spesa

A luglio, l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento annuo dell’5,9%, rallentando rispetto al mese precedente, quando i prezzi sono saliti del 6,4% tendenziale. È quanto emerge dalla lettura finale dell’inflazione dell’Istituto nazionale di statistica. Questa decelerazione è dovuta principalmente alla diminuzione dei prezzi dei servizi di trasporto, beni energetici non regolamentati, alimentari lavorati e altri beni. Anche i prezzi degli energetici regolamentati hanno subito una diminuzione su base annua. Tuttavia, i prezzi degli alimentari non lavorati e dei servizi relativi all’abitazione hanno mostrato un lieve rialzo. In rallentamento l’inflazione di fondo, escludendo quindi alimentari e energetici, dal +5,6% al +5,2%. Per quanto riguarda il carrello della spesa, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, così come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto, hanno registrato un rallentamento per il quinto mese consecutivo, passando rispettivamente da +10,5% a +10,2% e da +5,7% a +5,5%. Rimane invece stabile l’indice congiunturale riflettendo le dinamiche contrastanti delle diverse componenti: mentre alcuni prezzi sono cresciuti, come quelli degli alimentari lavorati, servizi ricreativi e di trasporto, altri sono diminuiti, tra cui gli energetici, gli alimentari non lavorati e i tabacchi. Secondo quanto riportato dall’Istat, l’inflazione acquisita per il 2023 rimane invariata a +5,6% per l’indice generale, mentre si attesta al +5,1% per la componente di fondo.