Alla vigilia dell’incontro con le opposizioni, Meloni scettica sul salario minimo legale. Rischia di «peggiorare le retribuzioni», così il Premier sul salario minimo

Alla vigilia dell’incontro con le opposizioni sul salario minimo legale, che si terrà domani, la prospettiva di trovare un’intesa sembra lontana. Il presidente del Consiglio ha infatti chiarito la sua posizione in un video postato sui social ieri, nella sua rubrica “Gli appunti di Giorgia”. Pur convocando un tavolo di confronto, la sua posizione resta piuttosto scettica verso la proposta del salario stabilito per legge e non per contrattazione, perché potrebbe avere l’effetto di peggiorare le retribuzioni dei lavoratori sotto CCNL: la nuova soglia stabilita per legge, secondo Meloni potrebbe essere inferiore in molti casi ai minimi contrattuali e quindi «diventare un parametro sostitutivo che peggiorerebbe i salari». Per risolvere il problema dei salari troppo bassi in alcuni settori, la proposta della Premier e del suo governo è quella di estendere ulteriormente la contrattazione collettiva anche agli ambiti che attualmente non sono tutelati dai contratti. Dichiarazioni accolte con disappunto dai vari partiti di minoranza, che, comunque, hanno deciso di partecipare all’incontro di domani pomeriggio a Palazzo Chigi, pur considerando la strada verso il salario minimo «in salita» come detto dal leader del M5s, Giuseppe Conte, che ha anche accusato Meloni di diffondere «fake news». Simili le reazioni anche da parte del Partito Democratico di Schlein, mentre Bonelli e Fratoianni di Alleanza verdi e Sinistra definiscono «inutile» il confronto col governo. Calenda chiede di «abbassare i toni», mentre Renzi non parteciperà all’incontro. Difficile che si arrivi ad un compromesso, almeno in tempi brevi.