Tasse su extra-profitti, MEF: «C’è un tetto massimo»

Mentre si discute ancora della misura annunciata dal governo di tassare gli extra-profitti accumulati dalle banche grazie alla crescita dei tassi d’interesse sui crediti concessi a famiglie e imprese, Bankitalia ha segnalato un nuovo aumento dei tassi di interesse sui mutui, arrivati a toccare in media il 4,65% (al lordo delle spese accessorie). Secondo un’analisi di CER per Confesercenti, continuando di questo passo, nell’arco di due anni l’aumento dei tassi di interesse potrebbe tradursi in un aggravio di spesa di quasi 14,4 miliardi di euro (20 miliardi se si considerano anche i maggiori oneri sui mutui a tasso variabile).Nel frattempo, alla luce dei nove miliardi di euro bruciati martedì dalle banche italiane quotate a Piazza Affari, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha diffuso una nota in cui precisa che «la misura, ai fini della salvaguardia della stabilità degli istituti bancari, prevede anche un tetto massimo per il contributo che non può superare lo 0,1 % del totale dell’attivo». «A questo proposito – si legge – si ricorda che la base imponibile di tale imposta è determinata dal maggior valore tra l’ammontare del margine d’interesse relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023 che eccede per almeno il 5 per cento il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022 e l’ammontare del margine di interesse relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024 che eccede per almeno il 10 per cento il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022».