«In questa situazione difficile è fondamentale che il sistema bancario si comporti nel modo il più possibile corretto. Stiamo registrando utili record e abbiamo deciso di intervenire introducendo una tassazione del 40% sulla differenza ingiusta del margine di interesse. Una tassazione che è non una tassa su un margine legittimo, ma una tassa su un margine, appunto, ingiusto». Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha motivato la discussa decisione del governo sulla tassa sugli extraprofitti delle banche. Le risorse che arriveranno dalla tassazione, ha quindi spiegato, andranno «a finanziare le misure a sostegno delle famiglie e delle imprese» in «un momento di difficoltà per l’alto costo del denaro». Meloni è poi intervenuta sul tema del salario minimo, che sarà oggetto di confronto venerdì con le opposizioni: «Il salario minimo potrebbe rischiare di essere più basso del minimo contrattuale previsto e rischierebbe di diventare un parametro sostitutivo e non aggiuntivo peggiorando molto di più i salari rispetto a chi li migliora». Inoltre, ha poi aggiunto la premier, il governo non tornerà indietro sul reddito di cittadinanza. Di tassa sugli extraprofitti delle banche aveva parlato in mattinata anche il vicepremier Matteo Salvini, a Radio anch’io su Radio1: «Stiamo parlando di un settore che sta facendo miliardi e miliardi di euro di guadagni senza muovere un dito in conseguenza di scelte altrui. Mi sembra che redistribuire ai cittadini italiani che hanno più difficoltà una piccola parte di questi guadagni sia un’opera economicamente e socialmente doverosa». Diversi sono stati gli argomenti toccati da Salvini ai microfoni di Radio anch’io. Come ad esempio le elezioni europee di giugno 2024. «Lavoro e lavorerò per un centrodestra unito anche in Europa, senza escludere nessuno – è il ragionamento del leader della Lega –. Nessuno può dire “non mi piace la Le Pen, non mi stanno simpatici gli austriaci, non gradisco i tedeschi, i fiamminghi, gli olandesi, i rumeni”. Siamo in democrazia, aspettiamo il voto degli italiani e dei cittadini di tutta Europa, sarebbe molto positivo per le famiglie, per i lavoratori e gli imprenditori che il modello di centrodestra fondato sullo sviluppo, sulla concretezza, fosse tale in Europa». «Quindi come Lega – ha concluso Salvini – non dirò di no a nessuna alleanza con nessun movimento politico di centrodestra, spero che anche gli altri facciano lo stesso».